Quale compito spetta al giurato chiamato a vagliare spettacoli amatoriali?
Le risposte sono impegnative e responsabili. Prima di ogni considerazione, occorre chiedersi chi si
ha davanti: filodrammatici, che hanno speso fatica e speranze.
Che fai? Gli mettiamo i piedi addosso se lo spettacolo non piace? Certo che no, però le valutazioni impongono l’onestà di segnalare le carenze,
senza soggiacere a simpatie e pietismi. Si tasta il polso della qualità del teatro amatoriale, e nel ventaglio dei generi la panoramica spazia
sui valori.
Il giurato non deve attingere ai gusti e alle preferenze teatrali che si porta dentro, deve guardare come spettatore e attenersi
ai parametri di giudizio: poche voci e pochi numeri, oltre a una sintetica valutazione dei punti di forza e/o debolezza dello spettacolo.
Ci possono essere cadute di gusto, ma anche sorprese piacevoli.
La sensazione di esibirsi e di vivere il teatro è sempre palpabile, questo forma la sostanza dei filodrammatici, la loro forza propulsiva.
E il giurato se ne fa neutrale testimone.
da Roberto Zago